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2024
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Bernard Emille Duchamp Marcel Boldini Giovanni Peter Harrison Lorenzo Viani - Vele rosse e gialle Ragazze sotto gli ulivi Oscar Ghiglia, Pagliai a Castiglioncello (1918), cm 25 x 48 Theo van Doesburg Korb  Erzsebet Rivelazione Guigou Paul Le Collines d'Allauch Civitali Matteo   La Fede
 
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CARLO LEVI - IL VOLTO DEL NOVECENTO
CARLO LEVI "Il volto del novecento" 100 opere di Carlo Levi fra pitture e...

19/08/2013
 
 


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Scuola romana
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FOTO PRESENTI 9
 
Scipione Il riveglio della bionda sirena
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SCIPIONE IL RIVEGLIO DELLA BIONDA SIRENA
Scipione ,1929 cm. 80,5x100,2 Tecnica: olio su tavola Collezione privata
Scipione
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SCIPIONE
Mafai, Mario  Demolizioni di via Giulia,
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MAFAI, MARIO DEMOLIZIONI DI VIA GIULIA,
1936 Dimensioni: cm 62 x 69 Tecnica: olio su tela Collezione: Roma, Galleria Comunale d'Arte Moderna e Contemporanea "Noi assistiamo continuamente alla demolizione di tutto ciò che è appartenuto all'Ottocento ed io ne sono stato testimone quando ho visto la mia vecchia casa cadere e i muri crollare ad uno ad uno, le camere aprirsi un attimo alla luce e poi diventare calcinaccio e polvere". Così Mario Mafai descrive la distruzione della sua prima casa, nell'attuale largo Corrado Ricci, avvenuta durante í lavori per via dei Fori Imperiali. A suggerirgli, intorno al 1936, il tema delle Demolizioni c'è, dunque, anche un ricordo personale e doloroso. Nel gennaio 1937 espone alla Galleria della Cometa, presentato da Emilio Cecchi, con una mostra che raccoglie le due serie dei Fiori secchi e delle Demolizioni. Cecchi dà una lettura formalistica dei dipinti, definendoli come "il bellissimo punto di arrivo" delle sue avventure espressionistiche . Nelle critiche dei giornali si parla dei "preziosi ed eleganti richiami tonali"; solo più tardi ci si accorgerà del sottofondo etico che presiede a questa pittura. Ad esempio, Cesare Brandi scriverà nel 1939: "Erano le rovine di Mafai, non i nobili acquedotti o i gruppi di sulfuree colonne, ma povere stanzucce borghesi sviscerate nella carta di Francia a brandelli, nelle fumate a cono dei camini; erano cellule infrante, ma ancora calde d'abitato, così da parere una delicatezza sbirciarle, così sventrate, dal di fuori " .
Raphael Antonietta Ritratto di Mafai
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RAPHAEL ANTONIETTA RITRATTO DI MAFAI
Capogrossi Giuseppe  Romane
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CAPOGROSSI GIUSEPPE ROMANE
Ceracchini Giuseppe La  famiglia
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CERACCHINI GIUSEPPE LA FAMIGLIA
Afro Strumenti Musicali
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AFRO STRUMENTI MUSICALI
Di Cocco Francesco
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DI COCCO FRANCESCO
capogrossi
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CAPOGROSSI
   
 movimento artistico italiano. Detta inizialmente «Scuola di via Cavour». si :dentificò all'origine con il ristretto gruppo di pittori che espose nel 1928 alla Gall. Doria di Roma  A. Raphael,  G.Capogrossi     Scipione G. Ceracchini,e Mafai sono considerati i promotori della corrente, che si definì attraverso una singolare apertura espressionista, nonostante le premesse novecentiste da cui aveva preso le mosse; ma non meno importante fu il Contributo di A. Raphael, che aveva avuto una formazione parigina e portava con sé una cultura europea. Con questi artisti solidarizzarono ben presto lo scultore M. Mazzacurati e alcuni letterai e critici, come L. De Libero, G. Ungaretti, B. Barilli e R. Longhi. Caratteristiche comuni della loro pittura erano la passione per l'arte barocca, recuperata come partecipazione al dramma della storia (Mafai) o come conflitto tra paganesimo e ispirazione religiosa (Scipione), e un «tonalismo» dominato da accenti caldi, rossastri e bruni al quale non era estraneo l'insegnamento di R. Melli  Roberto Melli L'abito rosso , Capogrossi fino al 1945, E. Cavalli, G. Omiccioli. A. Ziveri e ancor più G. Stradone continuano questa ricerca tonale in chiave più intimista, talora di maniera, senza giungere mai a esiti quali Apocalisse di Scipione o le Demolizioni di Mafai. Ebbero contatti con la S.r. anche C. Cagli  Cagli  C.    Edipo a Tebe , Leoncillo, O. Tamburi e T. Scialoja, mentre rapporti molto indiretti ebbe F. Pirandello.   Pirandello Testa di bambola



 Testo di approfondimento  Leziome umiversitaria su la scuola RomanaLa scuola romana, i Sei di Torino e i Chiaristi




 
 
 

 


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