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CARLO LEVI - IL VOLTO DEL NOVECENTO
CARLO LEVI "Il volto del novecento" 100 opere di Carlo Levi fra pitture e...

19/08/2013
 
 


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Rossano Federico (Napoli, 1835-1912)
MONOGRAFIE » Artisti dalla M alla R

 
   
FOTO PRESENTI 6
 
Rossano Federico Pax
Rossano Federico (Napoli, 1835-1912)
ROSSANO FEDERICO PAX
Rossano Federico Fiera dei buoi a Capodichino
Rossano Federico (Napoli, 1835-1912)
ROSSANO FEDERICO FIERA DEI BUOI A CAPODICHINO
Rossano Federico Marina di Casamicciola
Rossano Federico (Napoli, 1835-1912)
ROSSANO FEDERICO MARINA DI CASAMICCIOLA
Olio su tela, 34,5 x 59 cm Firmato in basso a destra: "F. Rossano". Firenze, Galleria d'Arte Moderna. Pubblicato come "Marina meridionale" (Milano 1988), il dipinto raffigura la "Marina di Casamicciola", località dell'isola d'Ischia. Con una "Marina di Casamicciola", e con i dipinti "Cacciatore", "Nel porto di Napoli con effetto di luna" (acquistato da re Vittorio Emanuele II) e "Tramonto nei dintorni di Baia" (acquistato dal Ministero della Pubblica Istruzione), Rossano partecipò alla II Mostra nazionale di Milano del 1872. Anche l'opera che qui pubblichiamo fa parte, come la precedente, del periodo giovanile del pittore, in cui era ancora attratto dalla sintesi macchiaiola; caratterizzata da tagli compositivi decisamente orizzontali, da una maniera asciutta e da una visione nitida del paesaggio, l'opera è databile fra la metà degli anni sessanta e i primi anni settanta. Un'altra tela raffigurante una "Marina di Casamicciola" ora in collezione privata napoletana, di dimensioni più piccole (16,5 x 34 cm) ma molto simile al nostro dipinto, sia nei valori cromatici, sia nell'impianto scenico, risulta pubblicata nel Catalogo Mondadori 1996 (p. 196, n. 25). Si tratta di una veduta ripresa dal medesimo punto, con il solo spostamento delle figure che nel dipinto di Firenze sono sul lato sinistro della tela sulla riva destra, e con l'assenza della barca l“ rappresentata. Un altro scorcio d'Ischia è raffigurato nel dipinto "Pesca all'alba", conservato al Museo Provinciale di Catanzaro
Rossano Federico Marina  ad Ischia
Rossano Federico (Napoli, 1835-1912)
ROSSANO FEDERICO MARINA AD ISCHIA
Olio su tela, 35,5 x 60,5 cm Firmato in basso a destra: "F. Rossano". Napoli, collezione privata. provenienza: mercato. Rossano rappresentò varie volte l'isola d'Ischia, soffermandosi soprattutto sulle marine, nelle quali poteva sperimentare al meglio la pittura di macchia teorizzata a Portici - insieme con De Gregorio, De Nittis, Campriani - Dalbono, dai primi anni sessanta al suo trasferimento a Parigi nel 1876. Spesso partecipò con vedute dell'isola alle mostre della Società Promotrice di Belle Arti di Napoli: nel 1871 espose "Dintorni d'Ischia"; nel 1874 "Tramonto", "Bosco" e un'altra "Marina d'Ischia", che in chiusura della mostra fu sorteggiata a favore di Vincenzo Volpicelli (Giannelli 1916, p. 410). Quest'ultima è stata identificata nel 1963 (Napoli 1963, p. 107) in un quadro della raccolta Fossataro, oggi in collezione Di Giacomo (Fossataro 1964, ill. p. 43; Girosi 1931, tav. 8; Napoli 1936, n. 40; Napoli 1938, p. 334, n. 24; Maggiore 1955, p. 106; Napoli 1963, p. 107, tav. cxxv; Il mito 1988, p. 187; Tartaglia 1996, p. 15). Il nostro dipinto raffigura il medesimo brano di costa ischitana, con lo stesso linguaggio di "macchia". Entrambi i quadri sono caratterizzati dal taglio orizzontale, tipico sia dei toscani, sia degli esponenti del gruppo di Portici; da una omogenea stesura di colore brillante e compatto; da un impianto disegnativo semplice e saldo, utilizzato talvolta anche in altre opere. Proprio per questa notevole affinità, in tempi recenti i due dipinti sono stati confusi, quasi come se si trattasse di un'unica opera. In effetti, alcune variazioni ci sono: rispetto a quella che esponiamo, la "Marina" proveniente dalla collezione Fossataro è quasi deserta, non ha nubi ed è leggermente diversa nella zona delle case a destra; anche la luce che interagisce con la gamma cromatica impiegata sembra essere differente, più velata nel dare risalto a una tavolozza di ocra e di terre nell'esemplare di Fossataro (ora di Di Giacomo), più cristallina e brillante nel nostro dipinto. Non è raro nel catalogo di Rossano imbattersi in esemplari simili, fatto che si deve talvolta al desiderio di sperimentare diverse condizioni di luce, più di frequente a esigenze di mercato.
Rossano Federico Paesaggio autunnale [Post 1875],
Rossano Federico (Napoli, 1835-1912)
ROSSANO FEDERICO PAESAGGIO AUTUNNALE [POST 1875],
olio su tela, 45 x 103 cm Firmato in basso a destra: "F. Rossano", con la "F" intrecciata alla "R". Napoli, Museo Civico di Castel Nuovo. Appartenente senza dubbio agli anni trascorsi in Francia fra il 1875 e il 1893, quest'opera è tutta affidata a valori atmosferici quasi impalpabili, nella resa di sottili vibrazioni cromatiche e luministiche, quali si colgono solo in particolari ore del giorno, come quelle dell'imbrunire o dell'alba. Per lo studio di queste condizioni di luce, oltre che per l'impianto generale, il debito contratto nei confronti di Corot e della tradizione paesaggistica francese di ispirazione corottiana è molto evidente, fino alla citazione pressoché letterale della contadinella con cuffietta vista di spalle. Quanto alla provenienza del dipinto, in mancanza di una documentazione certa, Mariaserena Mormone ha ipotizzato la possibilità di identificare il dipinto con il "Paesaggio" esposto alla IV Biennale internazionale di Venezia nel 1901 e "acquistato da alcuni cittadini di Napoli per la costituenda Galleria Partenopea di Arte Moderna", secondo la testimonianza di Enrico Giannelli
Rossano Federico Dintorni del Vesuvio
Rossano Federico (Napoli, 1835-1912)
ROSSANO FEDERICO DINTORNI DEL VESUVIO
   
Dopo una breve frequentazione del Regio Istituto di Belle Arti di Napoli, Rossano preferì lo studio del paesaggio dal vero, trasferendosi nel 1858 nella Favorita a Portici, presso Marco De Gregorio, dove giunsero nei primi anni sessanta anche Giuseppe De Nittis e Adriano Cecioni, a Napoli per il Pensionato artistico. Si formò in tal modo il cosiddetto "gruppo di Portici" o "Scuola di Resina", orientato decisamente verso una pittura antiaccademica di macchia, lontana sia da Morelli, sia dalle sperimentazioni analitiche di Filippo Palizzi. Nel 1861 Rossano esordì all'Esposizione nazionale di Firenze con un paesaggio di composizione; con opere così tradizionali espose anche alla prima Mostra della Società Promotrice di Napoli. Una svolta in linea con la Scuola di Resina si registrò a partire dalla Promotrice del 1863 ("Paesaggio" e "Campo di grano" [. Partecipò alle successive edizioni del 1864 ("Marina"), del 1866 ("Dintorni della Lombardia" e "Castagneto nei dintorni di Lucca"), del 1869 ("Dopo il cattivo tempo"), del 1871 ("Dintorni d'Ischia"), del 1873 ("Bosco di Portici"), del 1874 ("Marina d'Ischia" , sorteggiato a favore di Vincenzo Volpicelli, un "Tramonto" e un "Bosco") e del 1875 ("Dopo la pioggia", "Dintorni di Bougival", "Bosco di Portici" e "Dintorni del Vesuvio"). Morto De Gregorio (1876), Rossano si trasferì a Parigi, dove già risiedeva De Nittis, e lì rimase fino al 1892, esponendo ai Salon e alle due Esposizioni universali del 1878 e del 1889. A Parigi conobbe molti artisti, ma approfondì la sua ricerca sulla scia dell'ultimo Corot, verso il quale lo portava l'amore per le tinte soffuse, indagate in tutte le variazioni tonali, ora grigie, ora brune, ora rossastre. Nel 1873 ottenne la medaglia di II classe con il quadro "Fiera dei buoi a Capodichino" , esposto alla Mostra universale di Vienna (acquistato da Goupil). Ormai noto sul mercato francese, nel 1889 organizzò a Parigi una sua personale. In questi anni non mancò di partecipare ai più importanti appuntamenti nazionali, esponendo a Napoli nel 1877, a Torino nel 1880 e nel 1898, a Roma nel 1883. Tornato a Napoli, nel 1895 assunse la cattedra di Pittura al Regio Istituto di Belle Arti, mantenuta fino al 1902. Qui ricominciò a presenziare alle Promotrici. A quella del 1893, quando fu nominato presidente del giurì artistico, espose "Effetto di neve". Nel 1904 figurò, oltre che tra gli espositori, tra i membri del consiglio direttivo della mostra; anche nel 1911 fu tra i consiglieri, e propose "Dopo l'uragano" (Napoli, Provincia). Alla mostra allestita nella Sala Tarsia a Napoli nel 1912 fu presente con "Carro di paglia".




 
 
 

 


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