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2024
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CARLO LEVI - IL VOLTO DEL NOVECENTO
CARLO LEVI "Il volto del novecento" 100 opere di Carlo Levi fra pitture e...

19/08/2013
 
 


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Munter gabrielle
MONOGRAFIE » Artisti dalla M alla R

 
   
FOTO PRESENTI 6
 
Gabriele Münter Alberi autunnali a Tutzing,
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GABRIELE MüNTER ALBERI AUTUNNALI A TUTZING,
Gabriele Münter 1908 Olio su cartone, 32,8 x 40,5 cm Kunsthalle in Emden, Stiftung Henri und Eske Nannen und Schenkung Otto van de Loo, Emden
G. Münter, Colazione degli uccelli,
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G. MüNTER, COLAZIONE DEGLI UCCELLI,
1934 Olio su tavola National Museum of Women in the Arts, Washington Nel 1933 Hitler prende il potere in Germania. La censura nazista (particolarmente rigida sia nel campo artistico, sia in quello della cultura intesa in senso più vasto) conosce uno dei momenti più intensi nel 1937, con l'organizzazione della "mostra dell'arte degenerata" a Monaco di Baviera. La politica culturale hitleriana stigmatizza violentemente tutta l'arte d'avanguardia che proprio in Germania aveva trovato una delle sue culle più feconde. I lavori dei futuristi, dei cubisti e degli espressionisti vengono definiti "opere di malati di mente" e sono rimossi da musei e gallerie. L'unica arte ammessa dal regime è quella figurativa più tradizionale, imperniata su soggetti "edificanti" per il popolo quali la famiglia, la patria e il lavoro. La gran parte degli artisti tedeschi è costretta al silenzio o sceglie la via dell'emigrazione. In quest'opera la Münter, che pur rimane fedele ad alcuni principi stilistici dell'Espressionismo degli anni '10, si chiude in una tematica intimista e lirica quale quella della corrispondenza tra la colazione di una donna nel suo soggiorno e quella dei passeri sui rami innevati del giardino.
Gabriele Münter, Alexej von Jawlensky,
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GABRIELE MüNTER, ALEXEJ VON JAWLENSKY,
1912 Tempera, 25,4 x 33,2 cm Fondazione Marianne Werefkin, Museo Comunale d’Arte Moderna, Ascona In questo dipinto eseguito di getto, come rivelano tanto la tecnica adottata quanto il tipo di pennellata e le dimensioni ridotte del foglio, Marianne Werefkin ritrae Jawlensky immerso nella lettura di un libro a lume di candela. Anche in un dipinto realizzato rapidamente, con la semplice intenzione di cogliere il compagno in un momento di intimità, la pittrice riesce a mettere in mostra il suo raffinato talento pittorico: in questa tempera, infatti, è straordinaria la resa della luce, che rende incandescente l’aria attorno alla candela per poi dissolversi nell’oscurità ora grigia e ora violacea che avvolge la stanza.
G. Münter, Kandinsky ed Erma Bossi a un tavolo,
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G. MüNTER, KANDINSKY ED ERMA BOSSI A UN TAVOLO,
1912 Olio su tela, 95,5 x 125,5 cm Städtische Galerie im Lenbachhaus, Monaco di Baviera Questo dipinto ritrae il compagno della Münter, Kandinsky, a colloquio con la pittrice Erma Bossi all'interno della "Russenhaus", la casa di Murnau acquistata dalla pittrice tedesca nel 1909. Le figure dei due artisti e quelle degli oggetti che li circondano sono volutamente semplificate e ricordano il modo di disegnare dei bambini o degli artisti del popolo, poco istruiti e per questo tanto più spontanei e veraci. I colori, puri e brillanti, sono fatti "cantare più forte che possono" come sosteneva lo stesso Kandinsky. Sono i colori amati dagli espressionisti, vigorosi e comunicativi e sono gli stessi che ritroviamo nelle creazioni dell'arte popolare bavarese e russa.
G. Münter, Studio con mulo,
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G. MüNTER, STUDIO CON MULO,
1923 Olio su tela, 34 x 42 cm Collezione privata Nel 1923 la Münter è rientrata in Germania dalla Scandinavia da soli tre anni. Dopo la fine del conflitto mondiale la situazione artistica nel paese sta cambiando repentinamente. I pittori della generazione che ha dato vita all'Espressionismo tendono ad abbandonare questo stile che, per la sua bruciante volontà di rivolta, non poteva avere caratteristiche di lunga durata. Kandinsky, ormai in Russia, dipinge quadri totalmente astratti; Kirchner, che si è ritirato in Svizzera, vive un periodo di profonda crisi personale e abbandona sia le tematiche che lo stile degli anni precedenti. Molti altri espressionisti sono morti in trincea, durante la guerra.
Gabriele Münter, Natura morta con sedia,
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GABRIELE MüNTER, NATURA MORTA CON SEDIA,
1909 Olio su cartone, 72,2 x 48,8 cm Gabriele Münter und Johannes Eichner Stiftung, Monaco Il giallo intenso che splende alle spalle della sedia sembra scrosciare come una pioggia di luce dall’angolo superiore sinistro del dipinto. Un cerchio, simile a un sole disegnato in modo infantile, compare proprio in questa parte del dipinto. Solo a un secondo sguardo lo spettatore comprende che il cerchio non rappresenta il sole, bensì un piatto in ceramica decorato con colori vivaci appeso a una parete: la sedia, infatti, è collocata in un interno domestico
   




 
 
 

 


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