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CARLO LEVI - IL VOLTO DEL NOVECENTO
CARLO LEVI "Il volto del novecento" 100 opere di Carlo Levi fra pitture e...

19/08/2013
 
 


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Rouault Georges
MONOGRAFIE » Artisti dalla M alla R

 
   
FOTO PRESENTI 15
 
Rouault Georges Mille e una notte
Rouault Georges
ROUAULT GEORGES MILLE E UNA NOTTE
A Thousand and one nights 1942. 57 x 47, 3 cm. Musée des Beaux- Art. La Chaux-de- Fonds.
Rouault Georges  Stela mattutina
Rouault Georges
ROUAULT GEORGES STELA MATTUTINA
Rouault Georges   Acrobata
Rouault Georges
ROUAULT GEORGES ACROBATA
Rouault Georges  Barca di pescatori
Rouault Georges
ROUAULT GEORGES BARCA DI PESCATORI
Rouault Georges Bleu bird
Rouault Georges
ROUAULT GEORGES BLEU BIRD
Rouault Georges Crepuscolo
Rouault Georges
ROUAULT GEORGES CREPUSCOLO
Rouault Georges  Sognatore
Rouault Georges
ROUAULT GEORGES SOGNATORE
Rouault Georges  Inverno
Rouault Georges
ROUAULT GEORGES INVERNO
Rouault Georges paesaggio con alberi
Rouault Georges
ROUAULT GEORGES PAESAGGIO CON ALBERI
Rouault Georges Pierrot
Rouault Georges
ROUAULT GEORGES PIERROT
Rouault Georges  Christ and the Fishermen
Rouault Georges
ROUAULT GEORGES CHRIST AND THE FISHERMEN
1900. Óleo sobre lienzo.
Rouault Georges Cristo  in croce
Rouault Georges
ROUAULT GEORGES CRISTO IN CROCE
1914. 48 x 35 cm. collezioneHahnloser.
Rouault Georges  il battesimo di cristo
Rouault Georges
ROUAULT GEORGES IL BATTESIMO DI CRISTO
Descripción: 1911. Acquerello e pastello su carta intelata 63 x 58 cm. Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris. París. Francia.
Rouault Homo homini lupus
Rouault Georges
ROUAULT HOMO HOMINI LUPUS"
1944 - 1948. olio su carta intelata su tela 64 x 46 cm. Musée National d´Art Moderne. Centre Georges Pompidou. París. Francia.
Rouault Georges
Rouault Georges
ROUAULT GEORGES
   


Allo scadere del 1890 s’iscrive all’Ecole des
beaux-arts, diretta da Elie Delaunay, cui succede nel 1892
Gustave Moreau. La guida aperta e intelligente di quest’ultimo
avvicina R allo studio di Rembrandt e favorisce
l’affermazione della naturale inclinazione visionaria dell’artista.
Lo stesso Moreau lo presenta al prix de Rome nel
1893 e nel 1895; anche in seguito all’esito negativo di questi
tentativi R decide di abbandonare gli studi. Nel 1898
Moreau muore lasciando le sue collezioni alla città di Parigi;
R ne diventerà, nel 1903, il primo conservatore. Tra il
1895 e il 1901 partecipa con soggetti tratti dalle Sacre
Scritture ai salon parigini; sempre con un soggetto religioso
espone, nel 1897, al Salon de la Rose-Croix. Lavora anche
dal vero ed esegue paesaggi di spirito romantico dalle
tonalità smorzate (Il Cantiere, 1897: coll. priv.). Nel 1901
frequenta l’abbazia benedettina di Ligugé, dove conosce
Joris-Karl Huysmans. Nel 1903 partecipa alla fondazione
del Salon d’Automne con Devallière, Matisse, Marquet,
Piot e il critico Y. Rombosson e vi esporrà sino al 1908.
Già a partire dal 1902 e sino al 1914 tralascia la pittura a
olio per dedicarsi soprattutto ad acquerelli e tempere su
carta, in cui predominano i blu profondi e una grafia impetuosa,
caricaturale e drammatica. La sua attenzione si
volge a un’umanità delusa, marginale e ritorna insistente-mente sugli stessi soggetti: prostitute, clowns, ciarlatani,
personaggi della Commedia dell’Arte, nudi. Il tema delle
prostitute, già indagato da Degas e Lautrec, viene interpretato
da R come simbolo di decadenza fisica e morale,
ma questo non gli impedisce di offrirne un’immagine palpitante,
non priva di una certa sensualità (Prostituta allo
specchio, 1906: Parigi, mnam). Tematica parallela è quella
del clown, che l’artista tratterà per tutta la vita: il clown è
metafora tragica della condizione umana, cui spesso l’artista
associa la raffigurazione del Cristo deriso e oltraggiato
(Clown tragico, 1904: Montreux, coll. priv.; Cristo flagellato,
1905: New York, coll. priv.). Nel 1904 conosce Léon
Bloy, scrittore e polemista, rappresentante di un cattolicesimo
intransigente e conservatore. Verso di lui R prova
una sorta di venerazione e ammirazione, mentre l’anziano
letterato, nonostante l’amicizia, non gli risparmia giudizi
schietti e decisi. Al Salon d’Automne del 1905 R espone
un trittico intitolato Prostitute, dove, su una delle ante, figurano
Monsieur e Madame Poulot (Hem, Nord, coll.
priv.), personaggi ispirati al romanzo di Bloy La femme
pauvre, che suscita la violenta reazione dello scrittore. Dal
1906 R si interessa alla ceramica e fa conoscenza con il vasaio
Methey, presso il quale conosce, nel 1907, il mercante
d’arte Ambroise Vollard. Nello stesso anno dipinge
L’accusato (Parigi, mamv) che inaugura un altro dei suoi
filoni prediletti negli anni che precedono la prima guerra
mondiale, quello delle scene di Giustizia. La deformazione
esasperata, quasi espressionista, che impronta molti di questi
soggetti, traduce il turbamento dell’artista di fronte alla
fallibilità della giustizia umana (I tre giudici, 1913: New
York, moma). In parallelo R tratta soggetti ispirati ai diseredati
dei sobborghi e delle periferie fatiscenti, in cui l’ispirazione
umanitaria si coniuga con un forte sentimento
religioso: l’eroismo del povero e l’amore sacrificale della
madre sono assimilabili alle sofferenze di Cristo e hanno
valore di redenzione (Sobborgo delle Lunghe Pene, 1911:
Parigi, mamv). Nel 1911 conosce André Suarès, con cui
stringe un’intensa amicizia e con il quale avvia uno scambio
epistolare che terminerà solo con la morte dello scrittore
nel 1948. Gli eventi tragici legati alla morte del padre
(1912) e allo scoppio della guerra ispirano, tra il 1914 e il
1918, l’esecuzione della maggior parte dei soggetti di
Guerra e Miserere, che per iniziativa di Vollard, divenuto
suo mercante esclusivo nel 1917, egli inciderà piú tardi e
la cui tiratura sarà terminata nel 1927 (la pubblicazionedella raccolta, sotto il titolo di Miserere, sarà realizzata nel
1948). La sua attività di incisore, in parallelo a quella di
pittore, è da quell’epoca considerevole. Dal 1918 al 1930
abbandona l’acquerello e la tempera per dedicarsi nuovamente
alla pittura a olio; l’approfondimento delle ricerche
sui contrasti tra chiari e scuri, legato alla pratica incisoria,
si riflette sulla sua tavolozza: il blu, il giallo, il verde e l’ocra
acquisiscono sfumature complesse, si mineralizzano per
effetto di una materia spessa e grumosa. L’equilibrio tra
l’astrazione formale, decorativa, e l’espressione è raggiunto
nell’Apprendista operaio (1925: Parigi, mnam), tanto piú
esemplare trattandosi di un autoritratto, in cui l’intensità
affiora e tuttavia resta velata. Di particolare rilievo, nel
1926, la pubblicazione dei Souvenirs intimes: volume illustrato
da sei litografie originali nel quale R evoca i propri
maestri e compagni spirituali Moreau, Huysmans, Bloy,
Suarès. Immediatamente successive alcune litografie ispirate
a I fiori del male di Baudelaire, autore essenziale per R
accanto a Pascal e a Dostoiewski. Sono del 1929 le scenografie
e i costumi per il balletto di Diaghilev, Il figliol prodigo
(musiche di Prokoviev, coreografie di Balanchine).
Nel 1932 esegue i due grandi quadri raffiguranti Il Clown
ferito e La famigliola (entrambi Parigi, mnam, Centre G.
Pompidou) su richiesta di Marie Cuttoli, che li farà realizzare
ad arazzo dalle manifatture di Aubusson. Negli anni
tra le due guerre R tratta ripetutamente il tema della Passione
di Cristo. La sua interpretazione del sacro è austera
e priva di concessioni descrittive, affidandosi esclusivamente
alle suggestioni che egli sa infondere attraverso la
materia, lo spazio e il colore. La figura del Cristo (numerosi
Hecce homo) s’identifica con il tema profano del Pierrot,
l’uno e l’altro offerti alla derisione; effigi la cui portata
simbolica s’impone attraverso la fissità atemporale dello
sguardo (Veronica, 1954 ca.: Parigi, mnam; Testa di Cristo,
1938: Cleveland, am). In parallelo si collocano una seconda
serie di incisioni per i Fiori del Male, quelle per il Circo
della Stella Cadente (1938, testo dell’artista) e per Passione
di A. Suarès (1939). Il paesaggio si presta assai bene all’incessante
ricerca di spiritualizzazione di R; piú volte ripresi,
a lunghi intervalli, i suoi dipinti su questo tema sono
in continua metamorfosi. La staticità dell’impianto viene
smentita dalle accidentalità che ne percorrono le superfici
e dalla collocazione di personaggi allusivi che rinviano
a soggetti mistici (Fuga in Egitto, 1940-48: Parigi, coll.
priv.; Fine autunno, 1948-52: New York, coll. priv.). Nel1945 si svolge una sua grande retrospettiva al moma di
New York, cui seguirà nel 1948 quella alla kh di Zurigo.
Ancora nel 1945 riceve l’incarico per cinque vetrate per la
chiesa di Plateau d’Assy. Nel 1947 vince il processo contro
gli eredi di Vollard che durava dal 1939. Questi ultimi
dovettero restituire all’artista circa ottocento dipinti incompiuti.
Nel 1953 il medico Maurice Girardin lega alla
città di Parigi la sua ampia collezione di opere di R, di cui
fu amico personale, mentre nel 1963, cinque anni dopo la
scomparsa dell’artista, i suoi eredi offrono allo Stato francese
un gran numero di opere incompiute, esposte nella
grande retrospettiva parigina del 1971. Tra le mostre piú
recenti ricordiamo l’antologica tenuta nel 1992 al Centre
Pompidou.




 
 
 

 


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