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29
2024
Centro Europeo del Restauro di Firenze
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Nuova mostra


CARLO LEVI - IL VOLTO DEL NOVECENTO
CARLO LEVI "Il volto del novecento" 100 opere di Carlo Levi fra pitture e...

19/08/2013
 
 


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Costetti Giovanni
MONOGRAFIE » Artisti dalla A alla F

 
   
FOTO PRESENTI 8
 
Costetti Giovanni Casolare
Costetti Giovanni
COSTETTI GIOVANNI CASOLARE
Costetti Giovanni Ritratto di signora
Costetti Giovanni
COSTETTI GIOVANNI RITRATTO DI SIGNORA
1925 50x35 firmato in alto a sinstra.
Costetti Giovanni Donna
Costetti Giovanni
COSTETTI GIOVANNI DONNA
Costetti giovanni Ritratto di Giovanni Papini
Costetti Giovanni
COSTETTI GIOVANNI RITRATTO DI GIOVANNI PAPINI
Costetti giovanni Ritratto del pittore  Renzo Agostini
Costetti Giovanni
COSTETTI GIOVANNI RITRATTO DEL PITTORE RENZO AGOSTINI
1924 coll.privata
Costetti giovanni  Porta verde
Costetti Giovanni
COSTETTI GIOVANNI PORTA VERDE
Costetti giovanni
Costetti Giovanni
COSTETTI GIOVANNI
Costetti Giovanni  Doppio autoritratto,
Costetti Giovanni
COSTETTI GIOVANNI DOPPIO AUTORITRATTO,
1920 c. olio su cartone, cm. 48 x 55
   
Approdato a Firenze con una borsa di studio , frequenta la scuola del nudo  diretta da fattori e stringe amicizia con Soffici,Spadini e Graziosi. Con soffici compie un viaggio a Parigi dove studia le opere di Puvis e la cultura simbolista, dimostrando disinteresse per gli impressionisti.tornato a Firenze  partecipa al concorso Alinari per l'illustrazione dela " Divina Commedia", debutta alla Biennale di Venezia del 1903. Lavora per le riviste " Leonardo" e "Hermes" e frequenta Papini, Prezzolini e D'Annunzio.Costetti dimostra compiacenza per la corrente espressionista fauves e per il filone cezaniano.Partecipa  alla Primaverile fiorentina del 1926 e nel 1931 tiene una personale a Parigi. Inizia lunghi soggiorni all'estero in Norvegia,Olanda, svizzera, finoa al 1940 che si ferma stabilnente in Olanda, da dove tornerà a vivere a Settignano, dove muore nel 1949. Giovanni Costetti è uno fra i più importanti artisti del '900 pittorico toscano non solo per essere stato un maestro nell'arte del ritratto e del disegno, ma per aver indirizzato l'arte italiana su rotte europee. A Costetti la critica ha assegnato il merito di essere stato il primo vero böckliniano a Firenze, di aver amato quindi il simbolismo tedesco e l'espressionismo nordico e di aver operato una lettura di Cézanne come maestro del colore non in chiave impressionistica e sensoriale, ma come metafora che esprime un sentimento spiritualizzato. Costetti, grazie alle lezioni che seppe fornire sul piano teorico con gli scritti e su quello espressivo con le opere, è stato definito un vero maestro e un caposcuola che ha insegnato l'uso espressivo del colore – secondo la sua originale formula del «sentimento della tavolozza» – non per riprodurre l'apparenza esteriore delle cose, ma per interpretare il mondo seguendo l'interiore necessità del proprio sentire.Negli anni venti Costetti - seguendo la sua infaticabile ricerca di nuovi modelli e espressioni artistiche e la costante attenzione verso le novità dell’arte - si accosta alla poetica del Novecento italiano. In quest’opera - significativamente costruita a livello concettuale e psicologico sull’idea del "doppio"- il linguaggio pittorico si affida infatti a un recupero del segno di contorno, che individua con fermezza i limiti della figurazione accentuando una resa volumetrica solida e ben percepibile soprattutto nell’autoritratto di profilo.
La voluta differenziazione dei due ritratti - accentuata dall’uso di opposte gamme cromatiche - contrasta con la perfetta identità fisiognomica dei due volti, a sottolineare l’intrigante dualismo fra identità e opposizione che evidentemente tormentava l’inquieta sensibilità dell’artista





 
 
 

 


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