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CARLO LEVI - IL VOLTO DEL NOVECENTO
CARLO LEVI "Il volto del novecento" 100 opere di Carlo Levi fra pitture e...

19/08/2013
 
 


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Morelli Enzo 1896 - 1976
MONOGRAFIE » Artisti dalla M alla R

 
Enzo Morelli nasce nel 1896 a Bagnacavallo e, dalla natia Romagna, all'età di quattordici anni si trasferisce con la famiglia a Milano. Qui frequenta corsi serali di decorazione e la Scuola del libro e, terminati gli studi, viene assunto da Ricordi come aiuto del cartellonista A.L. Mauzan. Al fronte, durante la I guerra mondiale, collabora come disegnatore al giornale "Signorsì", dando inizio a un'attività di illustratore che svolgerà con successo per circa un ventennio. Accanto a questa produzione, stilisticamente realistica e narrativa, è la pittura la sua passione preminente. Nel 1926 è presente alla Prima mostra del Novecento italiano e, nello stesso anno, allestisce una personale alla galleria Bottega di Poesia. L'artista, nonostante non aderisca ad alcun movimento, è legato da amicizia a esponenti del Novecento e condivide con questi alcuni interessi e presupposti teorici. La realtà quotidiana, protagonista di generi tradizionali come paesaggi, nature morte e ritratti, è l'elemento da cui partire. Lontano da risultati di crudo realismo, i soggetti vengono nobilitati, semplificati e estratti dallo scorrere del tempo, grazie a un'essenzialità e a suggestioni primitiviste largamente presenti nel clima artistico del periodo. Condividendo con gli esponenti del Novecento anche l'interesse per le tecniche pittoriche antiche, Morelli nel '26 si dedica alla decorazione ad affresco del Palazzo Comunale di Assisi, prima pittura murale dell'artista cui ne seguiranno diverse altre di soggetto religioso e civile. Nell'ambito della pittura da cavalletto il genere prediletto è quello paesaggistico. Un gruppo di opere considerate tra i risultati più alti dell'intera produzione morelliana è dedicato ad Assisi, città in cui l'artista vive dal '26 al '31. In questi dipinti le case, le strade e le piazze sono create con larghe e calibrate superfici, i cui colori, giocati per lo più sui toni naturali del beige e del marrone, illuminano l'azzurro cupo del cielo. Evidente in questi lavori è la semplificazione volumetrica del paesaggio e l'atmosfera sospesa, come nell'opera Paesaggio, Piazza di Assisi del 1930. Nel 1931 Morelli torna a Milano, dove, dal secondo dopoguerra, affianca alla sua attività pittorica quella dell'insegnamento. L'artista si spegne a Bogliaco del Garda nel 1976.




 
 
 

 


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