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SUZANNE VALADON – MAURICE UTRILLO
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Suzanne Valadon maurice cane e nonna
SUZANNE VALADON – MAURICE UTRILLO
SUZANNE VALADON MAURICE CANE E NONNA
Utrillo maurice
SUZANNE VALADON – MAURICE UTRILLO
UTRILLO MAURICE
Utrillo Maurice
SUZANNE VALADON – MAURICE UTRILLO
UTRILLO MAURICE
Utrillo Maurice
SUZANNE VALADON – MAURICE UTRILLO
UTRILLO MAURICE
Valadon suzanne
SUZANNE VALADON – MAURICE UTRILLO
VALADON SUZANNE
   

Questa coppia costituisce l’eccezione  perché i suoi componenti a differenza degli altri casi presentati, sono madre e figlio. Pittrice autodidatta, Suzanne Valadon vive quasi tutta la sua vita a Parigi, assorbendo spontaneamente stimoli e suggestioni visive dagli artisti che frequenta, come Renoir, Toulouse-Lautrec, Puvis de Chavannes per i quali posa giovanissima, come modella; sarà tuttavia Degas a sostenere la sua vocazione artistica e a collezionare, per primo, i suoi lavori. Madre adolescente e distratta dalla sua passione creativa, ha saputo comunque trasformarsi in maestra attenta del figlio Maurice, di cui riconosce da subito le geniali qualità d’artista.
La vicenda di Suzanne Valadon e di suo figlio Maurice è inimmaginabile senza la collina di Montmatre, che, all’epoca, è un luogo di mulini e locande (incorporato amministrativamente a Parigi solo nel 1860) e che fin dalla fine del XIX sec. era stato scelto da artisti e scrittori come luogo ispiratore della loro espressione artistica.
Queste strade diventano il tema privilegiato delle opere di Utrillo, iniziato alla pittura dalla madre, su consiglio di un neurologo, per distrarlo dal vino. Nel 1909, a 26 anni, ottiene il suo primo successo personale con un’esposizione molto apprezzata da pubblico, critica e mercanti, cui seguirà nel 1920 un contratto con una galleria per un milione di franchi. La malinconia e la solitudine espresse da Utrillo nelle vedute dei miseri vicoli di Montmatre rispecchiano la sofferenza del suo animo. Malgrado le iniziali suggestioni impressioniste, date dalla densità dell’impasto, dalle vibrazioni del colore e dalle delicate fusioni tonali che richiamano Pissarro e Sisley, Utrillo è soprattutto “il pittore di Montmatre”, uomo e artista solitario.
Profondamente diverso da quello del figlio è invece l’atteggiamento di Suzanne, che nel disegno e nei colori intensi, che talora richiamano al primitivismo di Gauguin, riflette la sensualità del suo temperamento e tutta la vivacità del suo spirito. Hanno però in comune la stessa naiveté, la stessa concezione dell’arte come riscatto dalla vita, per Suzanne, dall’alcol, per Maurice.



Suzanne Valadon Nasce nel 1865, figlia illeggittima di un lavandaio francese. Per mantenersi lavora prima in un circo come trapezista e poi come modella per pittori, tra i quali Renoir e Toulouse-Lautrec.
Presto, facendo tesoro di ciò che ha appreso posando, comincia a dipingere incoraggiata da Toulouse-Lautrec e Degas.
Nel 1915 fa la sua prima mostra e riscuote un notevole successo sia critico che commerciale.
Ha molte storie d'amore con pittori e anche con Erik Satie.
Alla fine sposa il pittore Andre Utter, più giovane di lei, ed ha un figlio, Maurice Utrillo.
Muore nel 1938 e al suo funerale parteciparono anche Picasso, Braque e Derain.   Maurice Utrillo  nato il 26/12/1883
a Parigi, Francia
morto il 15/11/1955
a Parigi, Francia La figura di Utrillo, la sua vita e la sua arte, hanno sempre suscitato curiosità ed interesse. A dominare tutta la sua vita fu la figura della madre, la "terribile Maria", che lo mise al mondo, illegittimo così come lo era stata lei. La madre era stata acrobata di circo, poi modella per pittori come Renoir, Toulouse-Loutrec, Puvis de Chavannes, prima di diventare a sua volta pittrice, e celebre, sotto il nome dì Susanne Valadon. Il nome al piccolo lo diede invece un amico catalano della madre, il pittore e pubblicista Utrillo. Per il piccolo si tratta di una pesante eredità che si traduce in una fuga nell'alcolismo, tanto precoce quanto tenace, con crisi nervose, eccessi di follia etilica, soggiorni in case di cura, due tentativi di suicidio e violenze che lo conducono più volte in carcere.
Intanto la madre diviene prima l'amante e poi la moglie del migliore amico del figlio e tutta Parigi conosce la "Terribile trinità". Infine il matrimonio tardivo con una vedova di molto più vecchia di lui, Lucie Pauwels, quasi una sublimazione della tanto odiata e amata figura materna. Dipingere divenne l'unico elemento di stabilità nella tragica esistenza di Utrillo.
Dopo una fase formativa (1902 - 1907), paesaggi dai colori delicati, sensibile all'impressionismo, nella pittura di Utrillo si delineano due periodi distinti: nel primo, definito come il periodo bianco (1908 - 1914), l'artista influenzato dai Fauves schiarisce progressivamente la tavolozza, con una predominanza di sfumature del bianco mentre nel secondo si manifestano una visione più ricca di richiami ed una più salda costruzione pittorica attraverso la quale egli propone immagini di una Parigi viva, affollata e pittoresca. In alcune tele i colori sono applicati con una spatola per simulare la consistenza degli intonaci. In altre opere, è più visibile l'influenza del cubismo. Montmatre - dove Utrillo era nato e dove visse - è il suo più grande amore e tema preferito delle sue opere; strade, tetti, case, botteghe e paesaggi costituiscono i temi dell'immensa quantità di dipinti che ha lasciato, pochi i ritratti e le composizioni con fiori. Utrillo ha incarnato pienamente la figura classica dell'artista bohémien che ha creato intorno a sé un alone di leggenda e che ci ha lasciato alcuni tra i paesaggi più belli e più veri di Parigi.





 
 
 

 


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