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CARLO LEVI "Il volto del novecento" 100 opere di Carlo Levi fra pitture e...

19/08/2013
 
 


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Ukiyoe :Il mondo fluttuante
TUTTE LE MOSTRE » Mostre in Italia (2004)

 
   
FOTO PRESENTI 9
 
Katsushika Hokusai, Peonia semplice e canarino
Ukiyoe :Il mondo fluttuante
KATSUSHIKA HOKUSAI, PEONIA SEMPLICE E CANARINO
della serie " Piccoli fiori" silografia policroma Musèe Guinet, parigi
Utagawa Hiroshige Acquazzone improvviso su Ohashi ,
Ukiyoe :Il mondo fluttuante
UTAGAWA HIROSHIGE ACQUAZZONE IMPROVVISO SU OHASHI ,
dalla serie " Cento vedute celebri di Edo" 1856-8 silografia policroma , The Honolulu Academy of Art
Katsukawa Shunsho, L'attore Ichikawa Danjuro V nell'opera Shibaraka,
Ukiyoe :Il mondo fluttuante
KATSUKAWA SHUNSHO, L'ATTORE ICHIKAWA DANJURO V NELL'OPERA SHIBARAKA,
1777 silografia policroma the art institute of Chicago
ìTonij Kijonaga Il settimo mese
Ukiyoe :Il mondo fluttuante
ìTONIJ KIJONAGA IL SETTIMO MESE
dalla serie " I dodici mesi nel quartiere meridionale" 1784 , silografia policroma , the art institute of chicago
Kubo Schunman Il ristorante Shinkian
Ukiyoe :Il mondo fluttuante
KUBO SCHUNMAN IL RISTORANTE SHINKIAN
1787-8 silografia policroma , The british museum, londra
Hishikawa Monorubu  dietro il paravento
Ukiyoe :Il mondo fluttuante
HISHIKAWA MONORUBU DIETRO IL PARAVENTO
1673 silografia colorata a mano , Chiba city Museum of art
Kitagawa Utamaro  Sopra e sotto il ponte Ryogoku,
Ukiyoe :Il mondo fluttuante
KITAGAWA UTAMARO SOPRA E SOTTO IL PONTE RYOGOKU,
1796-6 silografia policroma The Art Institute of Chicago
Utagawa Kuniyoshi  Nella neve a Tsukahara nell'isola di Sado
Ukiyoe :Il mondo fluttuante
UTAGAWA KUNIYOSHI NELLA NEVE A TSUKAHARA NELL'ISOLA DI SADO
1835 ca. silografia policroma , coll Baur , ginevra
Kitagawa Utamaro   Yamabua e Kintaro
Ukiyoe :Il mondo fluttuante
KITAGAWA UTAMARO YAMABUA E KINTARO
1795 ca. silografia policroma Coll, Baur Ginevra
   
L'Ukiyoe riflette un mondo lieve, che esalta i piaceri della vita come la mutevolezza delle mode, la notorietà e la bellezza. Esprime il lusso e le ricchezze che si fanno e si disfano in un attimo, l'attrazione e il diniego, l'appagamento e la noia. Un mondo veloce e scintillante che, mentre ancora incalza, già è passato. Senza tempo per riflettere e ascoltare, ma solo per vivere: tutto, intensamente, subito, lasciandosi andare lungo la corrente di questo grande fiume dell'effimero che trapassa. È il "mondo fluttuante" nato nel Giappone pre-moderno dei secoli XVII-XIX, espressione della nuova cultura cittadina. Quella di allora come quella di oggi, dello Yoshiwara antico, ma anche dell'Omotesand0 della Tokyo di oggi o del corso Como di Milano, del Meat Packing District di New York, del Notting Hill di Londra. È una società dove si riflettevano i nuovi gusti e le aspirazioni sviluppati intorno ai teatri di kabuki, alle "città senza notte", ai quartieri di piacere come Yoshiwara. Qui le grandi cortigiane creavano nuovi gesti, comportamenti e un'eleganza vistosa e opulenta, basata sull'intrattenimento, sull'essere alla moda. Una società dove le case di piacere, oltre a essere ritrovo di gaudenti, si trasformavano in veri e propri salotti. Vi s'incontravano mercanti, attori, letterati, artisti, editori e aristocratici in incognito, liberi dal rigore formale della loro esistenza quotidiana. E lì, nell'ambiente che ruotava intorno alle oiran, le celebri etère di Yoshiwara, di Gion, di Shimabara, l'etichetta della seduzione si esprimeva attraverso un canone formale di altissima perfezione, ma al tempo stesso naturalezza. Donne in grado di improvvisare versi in risposta ad altri lanciati loro in sfida, cortigiane padrone di diversi stili calligrafici con cui inviare una risposta arguta, maestre nella composizione dei fiori come nei segreti dell'amore, in grado di sostenere o distruggere la carriera mondana di un attore o un editore. Queste "rovina castelli", com'erano soprannominate, dettavano le leggi della moda e del comportamento a la page. Le immagini del mondo fluttuante, l'Ukiyoe, ne rappresentavano tutti gli aspetti con dipinti, paraventi, libri illustrati, sontuosi biglietti commemorativi e di circostanza ma soprattutto con le stampe policrome. Più di 500 di queste opere saranno esposte a Milano dal 6 febbraio al 30 maggio 2004 in quella che si appresta a essere in assoluto la più vasta rassegna di questo genere: "Ukiyoe. Il mondo fluttuante", a cinque anni di distanza dalla mostra dedicata a Hokusai, il più celebre artista giapponese nonché uno dei maggiori rappresentanti dell'Ukiyoe. Le opere appartengono a circa 60 artisti e provengono dalle più importanti collezioni pubbliche di tre continenti: da Honolulu a Londra, da Chicago a Ginevra, da Berlino a New York, da Tokyo a Boston, da Osaka a Genova, da Venezia a Parigi. La massima parte di quelle americane e giapponesi non sono mai state viste in Europa e molte di queste sono comunque esposte per la prima volta in assoluto. "Teatro", "Tradizione", "Natura", "Paesaggio", "Vita di città", "Beltà femminili": sono le sezioni in cui è stata suddivisa la mostra per ricostruire i grandi temi sviluppati dagli artisti. Una grande quantità di dipinti e stampe è dedicata al teatro kabuki, veicolo primario della cultura del mondo fluttuante. Silografie e libri svolgevano la funzione di rotocalchi e televisione e alcuni attori erano costantemente riprodotti proprio come accade oggi nei giornali e nei magazine. In questa frenesia dell'ultima novità, i giapponesi non trascuravano però la tradizione. Alcuni miti della cultura più antica venivano reinterpretati per adattarsi alle esigenze dell'epoca. In questa sezione, eroi della letteratura, della religione, della poesia classica, appaiono trasformati in protagonisti del mondo fluttuante. La terza sezione ha per tema il rapporto con la natura. Fiori e animali, rocce e fiumi, così come le baie e le isole posseggono un'anima e una natura divina ed erano perciò raffigurati come esseri viventi, soggetti degni di veri e propri ritratti e non puro elemento decorativo. Qui la natura seduce con la grazia degli album naturalistici di Utamaro, la vita emotiva autonoma dei fiori e uccelli di Hokusai e l'incanto armonizzante di quelli di Hiroshige. L'amore per la natura dei giapponesi si rivela anche con la raffigurazione del paesaggio, la quarta sezione della mostra. L'Ukiyoe rese famoso, oltre che sacro, il monte Fuji con le visioni di Hokusai, ma anche celebrò con le grandi serie di Hiroshige i due percorsi principali che attraversano il Giappone (Tokaido e del Kisokaido) frequentati dai giapponesi, viaggiatori instancabili e assetati di novità, ieri come oggi. La quinta sezione raccoglie opere che descrivono la vita di Edo. Tutti i luoghi più frequentati della città sono al centro dell'interesse degli illustratori: dalle barche di piacere sul fiume Sumida ai ristoranti alla moda; dalle folle che si radunano per ammirare i fuochi di artificio sul ponte Ryogoku alle cortigiane in parata per il Capodanno o'ie geisha di ritorno dal bagno pubblico. E poi ancora giochi di carte, gare di ikebana e incontri di poesia notturni e, naturalmente, le visioni erotiche della vita. La bellezza femminile fu uno dei soggetti fondamentali dell'arte figurativa nei secoli dal Sei all'Ottocento e si tramutò, attraverso le interpreta-zioni personali dei diversi artisti, in una nuova realtà estetica rappresentata soprattutto dalle figure di cortigiane, non solo belle, ma anche raffinate ed eleganti. La pittura e la grafica di Utamaro con i suoi grandi busti e le figure slanciate si distingue per la straordinaria qualità e raffinatezza grafica e pittorica nonché per una profonda ricerca sulla psicologia femminile e sui piaceri dell'uomo nuovo di Edo.




 
 
 

 


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