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2024
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CARLO LEVI - IL VOLTO DEL NOVECENTO
CARLO LEVI "Il volto del novecento" 100 opere di Carlo Levi fra pitture e...

19/08/2013
 
 


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Dada a Parigi
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FOTO PRESENTI 2
 
Duchamp Marcel Ruota di bicicletta
Dada a Parigi
DUCHAMP MARCEL RUOTA DI BICICLETTA
Storicamente, il primo «ready-made» prodotto da Duchamp è stato «ruota di bicicletta». Egli, nel suo studio a Parigi, decise di montare una ruota di bicicletta su uno sgabello. L’operazione non aveva alcuna finalità precisa, e probabilmente non fu realizzata per essere esposta. Di fatto, egli aveva creato il suo primo ready-made «rettificato». Con tale termine egli distingueva quei ready-made sui quali interveniva con qualche intervento minimo, da quelli sui quali non produceva alcun intervento. Del secondo tipo è sicuramente il suo secondo ready-made: uno scolabottiglie che egli acquistò in un negozio. Non rettificato è anche il ready-made «Scultura da viaggio» che in realtà è un badile per spalare la neve. Tra i suoi ready-made rettificati il più celebre rimane probabilmente una riproduzione fotografica della Gioconda sulla quale disegna a matita baffi e pizzetto, e di sotto pone la scritta «L.H.O.O.Q.» che, letta in francese, prende il significato «Ella ha caldo al culo».
Picabia Francis l'oeil cacodylate
Dada a Parigi
PICABIA FRANCIS L'OEIL CACODYLATE
   
Una grande mostra che propone oltre mille opere di cinquanta artisti.Pitture , sculture, fotomontaggi, collage, opere di grafica,   Dadaismo



Dada o Dadaismo  Movimento artistico e letterario sorto a Zurigo nel 1915, caratterizzato da una diffusa protesta, di stampo nichilista, nei confronti della cultura occidentale, delle sue manifestazioni artistiche e delle degenerazioni politiche e sociali. Sviluppatosi negli anni della prima guerra mondiale, il dadaismo fu inoltre veicolo di una violenta polemica antimilitaristica. Il movimento nacque per opera di Tristan Tzara, dello scrittore tedesco Hugo Ball, di Jean Arp e di altri intellettuali di Zurigo. Il termine dada, che in francese significa "cavalluccio di legno", sarebbe stato scelto da Tzara sfogliando un dizionario: la casualità del nome doveva rispecchiare la negazione della razionalità, l'estrema apertura e l'assenza di norme prefissate che caratterizzavano la nuova arte. Negli stessi anni un'analoga opposizione contro l'arte convenzionale veniva promossa a New York da artisti quali Man Ray, Marcel Duchamp e Francis Picabia, e a Parigi, dove fu motivo ispiratore del surrealismo. Dopo la prima guerra mondiale il movimento dada si diffuse dalla Svizzera in Germania, mentre molti esponenti dell'originario cenacolo di Zurigo si unirono ai dadaisti francesi, formando a Parigi un nuovo gruppo, attivo fino al 1922.Nel tentativo di contrapporsi a ogni estetica e ogni convenzione sociale invalsa, gli artisti dada diedero vita a espressioni artistiche e letterarie spesso volutamente incomprensibili. I manifesti, le dichiarazioni programmatiche, le rappresentazioni teatrali miravano sostanzialmente a turbare il pubblico, cercando di spingerlo a una riflessione sulla cultura e sui canoni estetici comunemente accettati. La rivolta contro la struttura moderna della società si basava inoltre su fondamenti ideologici di stampo romantico, ad esempio sulla convinzione dell'originaria bontà dell'umanità, corrotta dalla civiltà. In funzione dei loro intenti espressivi i dadaisti ricorsero a materiali inusitati, come oggetti di scarto raccolti nelle strade, e sperimentarono nuove tecniche, lasciando spesso al caso la composizione degli elementi nelle loro opere. Il pittore e scrittore tedesco Kurt Schwitters era famoso per i collage di carta straccia e materiali di recupero, mentre Marcel Duchamp espose come opere d'arte ordinari prodotti commerciali, come un portabottiglie (Portabottiglie, 1914) e un orinatoio (Fontana, 1917). Il movimento dadaista declinò nel corso degli anni Venti e alcuni dei suoi esponenti confluirono in altre correnti artistiche d'avanguardia, in particolare nel surrealismo.





 
 
 

 


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