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Guttuso Renato Balcone, Plinio Nomellini - Figure in terrazza Enrico Prampolini, Benedetta Marinetti, 1929, Zandomeneghi Federico palazzo Pretorio Matisse henry  la lezione di musica Brancusi Constantin The Kiss, Emilio Longoni, La piscinina, 1889-90, Angrand Charles Stella Andrea Darsena Picasso Pablo Donna con barattolo di mostarda
 
Nuova mostra


CARLO LEVI - IL VOLTO DEL NOVECENTO
CARLO LEVI "Il volto del novecento" 100 opere di Carlo Levi fra pitture e...

19/08/2013
 
 


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Kirchner E.L.
MONOGRAFIE » Artisti dalla G alla L

 
   
FOTO PRESENTI 4
 
Kirchner E.L. Prima dell'alba,
Kirchner E.L.
KIRCHNER E.L. PRIMA DELL'ALBA,
Prima dell'alba, 1924-26 Olio su tela, 168 x 120 cm., Glarner Kunstverein Il dipinto rappresenta Erna ed Ernst Ludwig Kirchner in piedi sulla veranda davanti alla loro baita alpina a Wildboden, acquistata nel 1924 nei pressi della Sertigtal. L'opera viene ultimata nell'arco di due anni, ma l'artista è talmente interessato al soggetto, da decidere di realizzarne una seconda versione nel 1927 e lui stesso scrive al caro amico e promotore Carl Hagemann: "Intendo dipingere di nuovo Prima dell'alba. Si tratta di un progetto che mi ha molto occupato: il mistero della natura prima del sorgere del sole e il problema di due persone nella natura". L'immagine contiene elementi misteriosi e discordanti che ne accentuano l'atmosfera utopica e irreale: la coppia che appare visibilmente ringiovanita, la staccionata collocata in un'impossibile e pericolante posizione obliqua e le colorazioni innaturalii, fra cui spiccano il verde acido del volto geometrico dell'artista e le inverosimili tinte blu e rosa delle conifere del bosco. Altri particolari del dipinto celano invece probabili significati simbolici, come il gatto nero Boby accovacciato sulla soglia, che rappresenta la dimensione privata e le due arcaiche statue lignee, derivate dall'arte plastica africana e inserite nella facciata della casa alpina, che alludono al lavoro artistico.
Kirchner E.L.Signora nel bosco, Ritratto di Nina Hard,
Kirchner E.L.
KIRCHNER E.L.SIGNORA NEL BOSCO, RITRATTO DI NINA HARD,
1921S Nella primavera del 1921, mentre l'artista si trova a Zurigo conosce la ballerina Nina Hard. In occasione di un soggiorno di questa a Davos, su invito di Kirchner, vengono realizzate diverse opere ad olio e di grafica. Qui la giovane appare vestita in modo elegante e da cittadina con un completo rosa e azzurro, il cappello dalle tese rigide e un bastone da passeggio. Il ritratto è realizzato con una composizione tradizionale in cui la figura appare in posa, vista frontalmente e nella sua interezza. Alcuni elementi grafici che riguardano il paesaggio e i colori vanno invece verso un risultato opposto. Infatti il viso e le mani di Nina Hard sono verdi e i blu, i viola, i rosa e i diversi verdi che creano i monti e gli alberi alle sue spalle sono ben poco realistici o convenzionali. La stradina rosa e rossa su cui poggia la ballerina crea, insieme al particolare dell'arbusto in primo piano e al prato, un vortice che rende ancora più irreale lo stesso viottolo. La fantasia, la stravaganza, l'atmosfera quasi fiabesca sono gli elementi che più colpiscono o che comunque lo spettatore può cogliere dai dipinti di Kirchner dei primi anni '20.
Kirchner E.L. Scena di strada, 1926,
Kirchner E.L.
KIRCHNER E.L. SCENA DI STRADA, 1926,
Brücke-Museum, Berlino Acquarello e matita su carta, 37 x 52 cm., Le opere di Kirchner appaiono "in ampia misura il risultato del fascino e del rifiuto insieme della vita e dell'esistenza nelle grandi metropoli". Con questa immagine il pittore tedesco ferma un istante della vita frenetica che si conduce in una grande città. In primo piano, con un taglio fotografico, l'artista raffigura un'elegante coppia che si tiene per mano mentre cammina per la strada. L'abito marrone dell'uomo contrasta con le tonalità blu del vestito della donna e con gli abiti scuri dei passanti alle loro spalle, che percorrono le vie della città con rapidi e ampi movimenti. Proprio la strada, che con i suoi toni verdastri sembra fare da sfondo all'intera scena, diventa la vera protagonista del dipinto insieme alla folla anonima di persone che la animano. La velocità dei movimenti è suggerita dalle nervose, scattanti e concitate linee nere che fanno da contorno alle figure. Il tratto approssimativo e poco curato e la stesura del colore imprecisa e veloce contribuiscono a creare quell'idea di dinamismo ed energia, che è il simbolo della grande metropoli.
Kirchner E.L. Tre donne nude con bambini,
Kirchner E.L.
KIRCHNER E.L. TRE DONNE NUDE CON BAMBINI,
Tre donne nude con bambini, 1925-26 1925-26, Olio su tela, 151x120 cm., Collezione privata In un sereno paesaggio alpino con montagne lussureggianti e cielo azzurro, due bagnanti e un fanciullo si asciugano al sole, mentre osservano un bimbo biondo che gioca con un'altra donna. Quest'ultima è Anni Müller ritratta insieme ai due figli, a Erna, compagna di Kirchner e alla signora Pauli, al lago Tobel nell'estate del 1925. Durante questa vacanza, l'artista riesce a ricreare l'atmosfera degli stagni di Moritzburg e dell'isola di Fehrman, che tanto avevano stimolato lui e i suoi amici della Brücke. Tuttavia lo stile di quest'opera è molto diverso da quelle prime scene balneari. Le figure si stagliano davanti all'osservatore secondo un punto di vista molto ravvicinato, occupando tutta l'altezza della tela. I loro corpi sono possenti e plastici e su di essi si riflettono sia i colori della vegetazione circostante sia la luce diretta del sole. In questo modo le membra si coprono di sfaccettature variopinte e la fisicità dei corpi, che risulterebbe di un'intensità quasi insopportabile, si smaterializza.
   
Questo dipinto viene attribuito al primo soggiorno di Kirchner nel 1908 nell'isola di Fehmarn e riproduce un caldo paesaggio autunnale.



Confronti La disperazione, l'alienazione e l'orrore causati dalla guerra sono i temi rappresentati in queste due opere. Gli autoritratti di Kirchner e Beckmann rivelano l'afflizione morale e psicologica dell'essere umano all'epoca del I conflitto mondiale. Una crisi esistenziale che l'animo sensibile dell'artista vive in tutta la sua gravità e profondità. Ogni illusione si è spenta: Kirchner e Beckmann sentono di aver perso il loro ruolo nella società, il loro motivo di essere. L'artista non può più porsi come vate, guida dell'umanità. Tutto è perduto: ogni valore, ogni certezza è caduta e non ci sono più motivi di credere e sperare nel futuro. I volti dei pittori sono malinconici e sofferenti. Entrambi protendono il braccio destro in avanti in segno di sconfitta e patimento e si rappresentano nei panni di due diseredati: un alcolista e un clown. I due autoritratti hanno anche somiglianze di stile e impostazione: Kirchner e Beckmann siedono a gambe conserte in una stanza in cui gli oggetti e il mobilio sono rappresentati secondo una prospettiva stravolta e punti di vista multipli. La sovrapposizione e la scomposizione delle forme rivela il contatto con l'arte d'avanguardia contemporanea, in particolare con il Futurismo e il Cubismo.




 
 
 

 


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